Storia

Il nome di Serravalle di Carda sarebbe la risultante sette-ottocentesca della fusione politica antica di due distinti castelli e relativi territori.
Il primo, e di gran lunga più importante, è il castello della Carda, la cui dominazione da parte degli Ubaldini risale al 1270 con il Cardinale Ottaviano. È in questo anno infatti che il vescovo di Città di Castello concede la Carda a Tano degli Ubaldini, da cui, attraverso il figlio Ugolino, discenderà il ramo di Apecchio. La conquista definitiva di quest’ultimo castello avvenne però solo nel 1410, con la protezione di Guidantonio da Montefeltro.
Il castello, che sotto l’aspetto religioso dipendeva dalla chiesa di S. Cristoforo, era sorto lungo la cresta di un monte delimitato da due torrenti tributari del fiume Biscubio e, al massimo della sua espansione, occupava tutto il crinale dello sperone roccioso del monte Carda Maia, per una superficie di circa 15.000 mq., più esteso quindi del castello di Apecchio.
Il secondo castello è quello di Serravalle. Alcuni sostengono che si sarebbe formato poco prima dell’anno 1000, nella attuale posizione, e che gli preesisteva, come d’abitudine, l’antica chiesa di S. Maria Assunta detta appunto “in Castelletto”.
Questo castello era certamente molto più piccolo, come lo stesso nome suggerisce, e ubicato nella valle del Fiumicello, che vicino a Pianello di Cagli si getta nel fiume Bosso. Sulla sua esatta localizzazione c’è ancora molta incertezza, anche se qualche studioso afferma che il castello sarebbe esistito fin dal 1200 circa e che sarebbe stato posizionato nell’attuale località di Ca’ Tocci.
Nel 1237 i luoghi della giurisdizione montana, e quindi anche Serravalle, tornarono in possesso di Cagli e così restarono fino al 1475, quando Federico da Montefeltro (1422-1482) lo concesse al fedele Ottaviano II Ubaldini (1423-1498), aggiungendolo così a quello confinante della Carda. Interessante è infatti la storia che lega Urbino ad Apecchio, un’unione dovuta al rapporto di strettissima parentela tra i personaggi sopracitati: Federico in realtà era fratello di Ottaviano II Ubaldini, signore della Carda, il quale collaborò efficacemente al governo del ducato di Urbino come reggente, quando il duca era assente, e come fido consigliere.
Con la decadenza dell’abitato del Castello della Carda, vennero trasferiti via via a Serravalle il monte frumentario, la sede comunale, l’abitazione per il Capitano, che non era un militare, ma svolgeva funzione di giudice e notaio, le prigioni e la casa del piazzaro. Ecco perché nel corso di un paio di secoli, il borgo ha continuato a chiamarsi, come lo è al presente, Serravalle di Carda, e questo anche dopo l’annessione ad Apecchio.
Quando il ducato di Urbino venne devoluto alla Santa Sede nel 1631, alla morte senza eredi maschi del duca Francesco Maria II Della Rovere, il conte Ottaviano III giurò fedeltà alla Chiesa e mantenne il feudo di Apecchio, garantendo alla sua dinastia altri centoventi anni di Signoria, cioè fino al 1752, quando la contea tornò sotto la sovranità diretta della Santa Sede, nella Legazione Apostolica di Urbino e Pesaro, per la morte senza discendenza maschile del conte Federico II Ubaldini.
Durante il periodo napoleonico (1808-1814), in seguito al cambio della suddivisione territoriale sul modello del sistema francese, Serravalle entrò a far parte del Cantone II nel Dipartimento del Metauro. Essendo l’Umbria e la Toscana state annesse alla Francia e considerate territorio metropolitano francese, la Comunità di Serravalle si trovò a confinare nel versante umbro direttamente con l’impero francese, come riportato dalle mappe catastali di quel periodo.
Con il riparto territoriale del 1817, allegato al motu proprio di Pio VII del 6 luglio 1816, che aboliva l’antico sistema dei feudi, la Carda con Serravalle venne appodiata al comune di Cantiano; all’epoca contava una popolazione di 638 abitanti. Tale esperimento durò solo pochi anni. Il successivo riparto territoriale del 1833, seguendo un più razionale accorpamento, fece sì che la Carda tornò ad essere appodiata di Apecchio con 559 abitanti.
Dopo il congresso di Vienna e la Restaurazione del potere temporale del Papa nel 1814, presso la chiesa parrocchiale venne firmato l’atto con il quale veniva ripristinato anche in questa comunità il Governo Pontificio.
In seguito all’invasione delle Marche da parte delle truppe piemontesi e alla sconfitta dell’esercito pontificio a Castelfidardo nel settembre 1860, anche la Comunità della Carda, ancora autonoma, partecipò al successivo plebiscito del novembre 1860 per l’annessione alla monarchia sabauda. Il risultato portò il seguente esito: 231 voti per il “sì”, 1 per il “no” e 2 nulli.
Con la proclamazione del Regno d’Italia il 17 Marzo 1861 e la nuova legislazione sui comuni, il territorio dell’antico Comune di Carda venne unito definitivamente ad Apecchio, formando un’unica entità amministrativa, come è tuttora.
Serravalle anni ’20 Serravalle anni ’50
Edmondo Luchetti
Agnese Luchetti